Il cibo e i cinque elementi

Questo articolo è stato pubblicato sulla rivista Yoga Journal Italia, per la rubrica di Swami Joythimayananda dal titolo Laboratorio di Ayurveda.

 

Conoscenza e buone abitudini per apprezzare la tavola e favorire la salute

Il cibo che nutre il nostro corpo deriva dagli stessi cinque elementi di cui tutto il creato (noi compresi) è composto: Terra, Acqua, Fuoco, Aria e Spazio. Ogni alimento ha una particolarità, poiché in ogni cibo è prevalente un elemento rispetto agli altri; così, nel riso e nel grano predomina l’elemento Terra, nel latte e nella frutta l’Acqua, nelle spezie, che stimolano vari enzimi, il Fuoco, nei germogli l’Aria, nel riso soffiato lo Spazio.
I cinque elementi di base, attraverso il cibo che ingeriamo, vengono digeriti e convertiti nei vari tessuti dell’organismo dai rispettivi enzimi presenti nell’apparato digerente. All’interno del corpo il cibo subisce quindi un processo complesso, atto alla sua assimilazione.
È fondamentale considerare la nostra dieta come uno dei più importanti fattori di equilibrio del nostro essere. Conoscere i cinque elementi e gli abbinamenti più fecondi tra essi permette di facilitare anche la digestione e di prevenire o alleviare alcuni disturbi comuni. Secondo il principio detto di “similarità/antagonismo (Samanya/Vishesa)”, per esempio, gli alimenti ben assortiti hanno proprietà armonizzanti che accrescono gli elementi in difetto e contrastano o diminuiscono quelli in eccesso, fungendo da veri e propri rimedi in grado di agire sulle disfunzioni in atto e riequilibrare uno o più Dosha.

Esempi:
A una persona sotto peso si consigliano cibi in cui predominano gli elementi Terra e Acqua, ricchi di proprietà che incrementano la massa corporea, presenti per esempio in riso, grano, Ghee Gruta e carne.
Quando è presente obesità, con una notevole mole di tessuto adiposo, e/o si accusa un’abbondanza di muco e catarro, significa che sono predominanti gli elementi Terra e Acqua, che dovranno essere inibiti con alimenti che contengono prevalentemente Fuoco e Aria. Quindi, almeno momentaneamente, si dovrebbero assumere cibi o medicamenti caratterizzati da gusto amaro e pungente, come pepe nero e pippali (Piper longum).
Se c’è bisogno di fortificare la capacità digestiva, l’ayurveda propone come rimedio le spezie, ricche dell’elemento Fuoco. In questo caso è inoltre opportuno evitare di assumere cibi freddi, secchi o solidi, privilegiando invece cibi caldi, liquidi e leggeri.
Per contrastare ritenzione idrica e gonfiori, bisogna limitare al massimo l’assunzione di sale, adattandosi a una dieta quasi insipida, perché in questo tipo di disturbi è predominante l’Acqua, elemento a cui è associato anche il sale.
Per temperare stati febbrili, infiammazioni e sensazioni di bruciore, è opportuno assumere cibi rinfrescanti, che esercitano prevalentemente un effetto stimolante sull’elemento Acqua, contrastando così gli effetti del Fuoco. In queste circostanze l’Ayurveda suggerisce di assumere frutti rinfrescanti come uva o melone. Questi alimenti, infatti, esercitano sull’individuo un effetto calmante e refrigerante, dovuto appunto all’elemento Acqua, di cui sono ricchi.
Buone abitudini
Consumare alimenti che contengono tutti i sei gusti: dolce, acido, salato, pungente, astringente e amaro in proporzioni appropriate, privilegiando quelli con le qualità Acqua e Terra, e il gusto dolce.
Mangiare ogni giorno alcuni cibi fondamentali, quali riso, grano, cereali, latte, verdure fresche, foglie verdi, germogli, miele, frutta, limone, legumi, Vaira Prash (integratore), Ghee Gruta e sale medicato.
Aggiungere a tutti i piatti in dosi adeguate il condimento oleoso (è nutriente e rende il cibo gustoso, favorendo la secrezione dei succhi digestivi, previene l’eccessiva produzione di Vata Dosha, aumenta la forza del corpo e favorisce l’espulsione di scorie e gas intestinali).
Consumare spesso alimenti alcalini, come pane e pasta, pizza, patate, riso, cereali, biscotti, crackers, mais, avena (favoriscono la digestione e regolano il fuoco gastrico – Agni –).
Privilegiare i cibi caldi, ma non bollenti, preparati al momento (sono gustosi e hanno la proprietà di stimolare il fuoco digestivo, favorendo la digestione e un’azione carminativa; spingono infatti Vata Dosha verso il basso e riducono l’eccesso di Kapa Dosha).
Bere una tisana calda dopo i pasti (aiuta la digestione e fornisce un senso di appagamento).

Comportamenti da evitare

  • Ingerire quantità eccessiva di cibo (provoca aggravamento dei tre Dosha, pesantezza e senso di ostruzione a livello addominale, sonnolenza, occhi pesanti e saturazione dei sensi).
  • Fare un eccessivo consumo di cibi oleosi, pesanti, grassi, dolci, molto freddi, congelati, fermentati, ricchi di conservanti, non freschi, bruciacchiati, acerbi o troppo maturi.
  • Assumere quotidianamente sempre gli stessi alimenti (in particolare: yogurt, pesce, cibi secchi, insalata, peperoni, melanzane, fagiolini e germogli).
  • Mettere in tavola il cibo appena preparato insieme a quello avanzato dal pasto precedente.
  • Assumere formaggio, pesce, carne, amidi (riso, pasta, pane) e yogurt insieme a delle bevande calde.
  • Consumare cibo stracotto o cotto troppo poco (può causare flatulenza).
  • Mangiare troppo in fretta (può danneggiare la digestione poiché non si riesce ad assaporare il gusto e si impedisce al sistema digerente di prepararsi in modo adeguato).
  • Mangiare troppo lentamente (può non soddisfare e non dare sazietà, inoltre ha come effetto quello di consumare cibo ormai freddo).
  • Parlare o ridere mentre si mangia.

Il consumo di acqua durante i pasti

Bere acqua fredda prima dei pasti porta all’indebolimento di Agni (fuoco gastrico), con conseguente predisposizione a indigestioni. L’acqua calda, invece, apporta salute, migliore digestione e un aiuto per perdere peso. Bere acqua subito dopo aver mangiato causa un incremento nella produzione di Kapa Dosha: se quest’abitudine si protrae si potrebbe andare più facilmente incontro a sovrappeso.
La scelta ottimale consiste nel bere una piccola quantità di acqua calda o tiepida mentre si mangia. Meglio assumerne in quantità sufficiente un’ora prima e un’ora dopo i pasti. Questo comportamento ottiene l’effetto positivo di equilibrare i tre Dosha.
Specialmente coloro che soffrono di iperacidità (Pita Dosha) traggono beneficio dall’assunzione dell’acqua in questo modo. È buona regola per le persone in sovrappeso o costituzione Kapa, specialmente se obese, iniziare il pasto bevendo acqua calda.
Al contrario, gli individui di corporatura esile e magra o di costituzione Vata potranno dissetarsi con l’acqua calda a fine pasto: in questo modo risulteranno favoriti nel guadagnare peso.