Erbario Ayurvedico

Le piante sono il mio respiro e i miei migliori amici, loro sentono ogni mio sentimento.
Ho avuto una relazione intima con l’anima delle piante quando ho vissuto nella giungla, e quando ho camminato nel Cammino di Santiago.
Durante il mio percorso nella giungla guardavo in silenzio e ascoltavo con pazienza gli alberi, li vedevo trasformarsi come un essere umano, con bellissimi occhi luminosi mi guardavano dolcemente, sussurravano con il vento dolce, i loro lunghi capelli correvano come un fiume.
Trasmettevano e comunicavano migliaia di messaggi. Sentivo le piante e gli alberi che mi abbracciavano e accarezzavano. Quando avevo fame, sentivo le piante parlare: “vieni, prendimi e nutriti, voglio vivere in te”. Quando ero felice vedevo anche le piante felici, le piante sentivano ogni mio sentimento. Lo spirito delle piante entrava dentro la mia pelle e cambiava la mia energia: diventavo sempre più forte e sentivo grande libertà.
Ho imparato molte cose sulla relazione con le piante. Le piante sono il migliore Vaidya o medico naturale per ascoltare, parlare, comunicare, sviluppare, guarire e vivere. Le piante sono nostri antenati, sono nate prima dell’uomo, e ancora vivono sostenendo l’uomo e tutte le altre forme viventi.
Quando entra in contatto con le piante, l’essere umano deve entrare nell’anima delle piante come fossero una persona. Possiamo parlare, comunicare, sentire le piante, come una Sadana, cioè una pratica spirituale. Seconde me, per crescere nel cammino spirituale e avere il potere della guarigione è importante per prima cosa imparare a costruire una relazione con l’anima delle piante.

È presente un’anima cosmica in tutta l’esistenza, piante comprese.

Le piante hanno un’anima e possono trasmettere la conoscenza e la guarigione.

Quando vivevo nella giungla come un selvaggio, mi immergevo nel mondo delle piante e spesso cantavo, pregavo e assimilavo esperienze speciali, immagini incredibili, sembravano allucinazioni, ma per me era una realtà profonda, non mi spaventavo o preoccupavo, solamente continuavo a cantare e pregare.
Ho vissuto due anni in questo modo insieme alle piante.
Da oltre 50 anni lavoro con le piante per infondere la guarigione.
L’anima delle piante è il fattore principale della guarigione, rinvigorisce e rinnova anima, mente e corpo, modificando lo stile di vita. Le piante sono la sorgente divina che subisce l’energia negativa e la trasforma in positiva, e fa nascere nuova vita. Il Vaidya o guaritore fa risvegliare il potere della nutrizione e guarigione delle piante attraverso la sua relazione pura e profonda con esse.
Dobbiamo vedere ogni cosa come animata e ogni pianta come un essere vivente. La pianta respira l’energia dall’universo, nutre se stessa e l’intero mondo. Noi umani e le piante siamo un solo essere. Ho imparato a parlare con l’anima delle piante.
Quando coltivi una pianta nel tuo orto o giardino per prima cosa devi imparare a costruire una relazione intima. Non a caso la casa e l’orto venivano curate delle donne: esse sono brave nelle relazioni e nella cura. Riescono ad ascoltare, accarezzare, sono abili nel dare attenzione per poter crescere con l’amore.
Siamo esseri viventi, dunque dobbiamo prenderci cura delle piante, dando loro attenzione suprema come se ci prendessimo cura di un neonato. Dobbiamo aiutarle per crescere, vivere e guarire. Io amo la terra, amo la natura, amo le piante, perché esse esistono come me. Quando sono andato a vivere nella giungla, le piante mi attiravano e riempivano il mio cuore di gioia e pace.
Le piante sono essere viventi sacri, devono essere trattate con rispetto e gratitudine. Se vogliamo comunicare con una pianta, dobbiamo avere pazienza e tempo a disposizione, senza fretta, dobbiamo sederci vicino a essa, trasmettere amore, accarezzarle le foglie e parlarle senza nessuna aspettativa.
Le piante sono radicate sulla terra, anche le nostre radici vengono dalla terra. Noi umani siamo legati alle piante, che hanno l’abilità di trasmettere la loro sensibilità: dobbiamo ascoltarle e capirle. Ci parlano costantemente attraverso un sussurro con la terra, l’acqua e l’uomo.
L’uomo ha sempre avuto una relazione profonda con le piante. L’uso delle piante come cibo e medicina viene seguito da ogni cultura fin dai tempi antichi, e ancora oggi. La scienza moderna parla di cellule, molecole, atomi e terapia; mentre i saggi o guaritori sono entrati nel mondo mistico e parlano di anima, energia e guarigione. Erbe, piante e alberi sono alimenti, per la vita e la salute umana, distruggere cellule o germi non è lo scopo delle piante.

Le piante sono una medicina sacra, agiscono su più livelli: corpo, mente e anima.

La fonte della vita sono le piante. La salute riguarda la totalità, non una sola parte del corpo, così anche la cura delle piante è totalità, non si basa solo su principi attivi. Una pianta è un complesso di milioni di molecole viventi, che insieme mantengono un equilibrio perfetto.
In una pianta c’è un composto curativo che può avere un effetto tossico, di solito essa contiene anche un composto di bilanciamento in totalità. L’uso della totalità della pianta può curare il dolore dell’anima e il dolore del corpo. La salute globale è nascosta nell’uso globale delle piante, che assumiamo come cibo o medicina.
Non è importante solo utilizzare un principio attivo chimico, dobbiamo portare equilibrio attraverso la purificazione con un profondo atto mistico e alchemico.
Esseri viventi e non, proveniamo dalla stessa origine primordiale dei cinque elementi. Una pianta o un uomo in se stesso non è né buono né cattivo, contiene l’informazione dei cinque elementi, c’è una grande forza vitale presente in tutte le piante.
Le piante lavorano in modo complesso per affrontare e correggere i nostri squilibri di corpo, mente e anima. Possiamo assumere le piante come alimenti o medicina, dipende dalla preparazione, cioè dalla configurazione dei cinque elementi delle piante.
La forza dell’esistenza può agire negativamente quando noi allontaniamo dalla natura le piante inquinando l’ambiente in nome di concimi e pesticidi avvelenando non solo l’uomo, ma l’intero pianeta.
Si possono percepire l’anima e l’energia delle piante ogni volta che camminiamo nell’orto o nel giardino. Possiamo meditare tra le piante, ringraziamo con il cuore per il loro servizio disinteressato quando ne raccogliamo i fiori, i frutti, le foglie, le radici; preghiamo quando le utilizziamo come cura.
Le piante iniziano a comunicare con noi solo se stiamo vicino a loro e le ascoltiamo e ci impegniamo nella loro cura. Facciamo un viaggio tra le piante e scopriamo i segreti potenti per riscoprire il nostro benessere psicofisico.
Chi lavora con le piante, in qualche modo prova l’esperienza di poter comunicare con esse. Le piante vogliono aiutarci e c’è un sentimento che vogliono esprimere a noi. La natura dona le piante, le piante danno la vita, grati per quello che si riceve, non si prende niente senza dare qualcosa in cambio, allora prendiamoci cura di questi esseri sacri.

Le piante, compagne di vita

  • Impariamo a individuare le piante.
  • Impegniamoci a studiarle e utilizzarle.
  • Piantiamo sempre qualche pianta nel giardino o orto o nei vasi di casa.
  • Prepariamo tutti i giorni un infuso o tisana, uno sciroppo o una pomata.
  • Raccogliamo e secchiamo Brahmi, Tulsi (Basilico sacro), Neem, menta, melissa, calendula, ortica o qualsiasi altra erba che cresca nella zona.
  • Durande le pratiche di meditazione teniamo vicino una pianta sacra, come basilico sacro, Brahmi o Alloro.
  • Impariamo le varie capacità di guarigione delle piante.
  • Curiamoci con un kit a base di erbe di primo soccorso: zenzero secco macerato in Salmasala e limone per la digestione, Cumino tostato per dissenteria, Brahmi gruta per mal di testa, Tisana di malva per la stitichezza, Pomata di arnica per dolori articolari e muscolari.

Le piante possono sentire dolore e capire l’affetto: lo ha scientificamente dimostrato Sir Jagadish Chandra Bose (1858-1937), indiano erudito, fisico, biologo, botanico, archeologo, pioniere della radio e ideatore di crescograph, strumento elettrico in grado di misurare la crescita delle piante.

Tra i suoi libri ricordiamo The Physiology of the ascent of sap (La fisiologia dell’ascesa della linfa, 1926) e The nervous mechanism of plants (Il meccanismo nervoso delle piante, 1926).

Le foglie di Neem (Azadirachta indica) e Tulsi (Ocimum sanctum) hanno il potere di allontanare l’energia negativa e purificano l’aria, per questo motivo venivano tenute all’ingresso della casa e sotto il letto.

Il limone (Citrus limon) è considerato spirituale, benefico, e aiuta a combattere le forze negative.